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INCOMING: ALLA RICERCA DEL VANTAGGIO COMPETITIVO

Immagine del redattore: gilberto borzinigilberto borzini

Prima pensavamo fosse la nostra simpatia, poi il paesaggio, quindi la cultura, dopo la sostenibilità, successivamente l'autenticità e adesso tocca domandarci: perché i turisti dovrebbero venire da noi ?


Quando il mercato diventa globale vince l'offerta specialistica.

Mi reco nel tale posto perché so (o ritengo) che lì troverò soddisfazione alle mie specifiche esigenze e aspettative.

In Italia l'offerta turistica è globale, ma spesso pasticciata, confusa, ben poco caratterizzata: manca il tratto distintivo, quello che chiamiamo “vantaggio competitivo” che solo noi abbiamo e ci distingue da tutto il resto del mondo, dalla concorrenza potenziale.

Barcellona, per fare un esempio, non è la più bella città spagnola, ma è conosciuta come la città della movida e i turisti ci vanno a frotte. La stessa cosa vale per Ibiza, isola praticamente vietata ai maggiori di 35 anni.

Intendo dire: dove si è affermata una definizione di mercato precisa il successo è arrivato.

La Riviera Romagnola sta puntando sul Turismo dell'Attività fisica, su un turismo sportivo di massa e prende spunto dal successo della fiera dedicata allo sport e al fitness che ogni anni richiama oltre 100mila visitatori, in rappresentanza delle oltre 5mila palestre italiane, a Rimini Fiera.

Se penso all'escursionismo penso, dopo cinquant'anni di promozione relativa, al Trentino, ma a cosa collego il pensiero per le altre migliaia di località che si definiscono a vocazione turistica?

Qual'è il loro Vantaggio Competitivo, la dinamica che mi fa scegliere proprio quel luogo?

In una nazione in cui si mangia bene quasi ovunque e quasi ovunque c'è un monumento o un tesoro artistico la “differenziazione” diventa una necessità assoluta ma non sufficiente: serve che il “sistema” dell'accoglienza e del turismo sia coerente con la “differenziazione”, bisogna saper fare Sistema all'interno dell'indicazione strategica che individua la tipologia di turismo a cui ci rivolgiamo.

Serve affidare l'organizzazione sistemica a un Destination Manager competente e l'organizzazione della comunicazione a professionisti dedicati: senza questi due elementi non si va da nessuna parte.

Un'ultima cosa e non secondaria: in Italia ci si annoia, l'animazione territoriale stenta un po' ovunque. Rispetto all'organizzazione spagnola, ad esempio, i nostri chilometri di litorale sono sconfitti sia dall'organizzazione iberica del sistema turistico balneare sia dalla vivacità e dall'animazione che i nostri territori, al netto di qualche sagra della salamella o di processioni ferragostane, stentano ad offrire.

Anche su questo c'è molto da ragionare.



 
 
 

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