Propongo l'avvio dei PRTT, Progetti di Riqualificazione Territoriale per il Turismo.
Solo attraverso la progettazione possiamo immaginare di sviluppare concretamente l'Economia del Turismo nazionale.
Fino ad oggi è stata più o meno l'anarchia: piani regolatori comunali più o meno sollecitati da progetti di singoli imprenditori o costruttori. Nulla a che fare con un sistema progettuale.
Oggi si dice – lo afferma l'ISTAT - che il Turismo italiano sviluppa grandi numeri, secondi solo alla Spagna e prevalenti rispetto alla Francia.
Bene, ma osservo che tra il disporre di moltissime presenze e sviluppare forme di economia capaci di produrre benefici sui territori passa un abisso.
Noi oggi offriamo lusso per pochi e soluzioni a prezzi vantaggiosi, per lo più in locazioni brevi, per orde di turisti che si concentrano nelle “capitali” del turismo instagrammabile portando sicuramente reddito ai titolari o gestori degli immobili concessi ma anche problematiche rilevanti nel tessuto sociale locale in generale non riversando sulla società locale alcuna quota della profittabilità, anche considerando l'elevato livello di evasione fiscale che il modello consente.
In compenso cessano l'attività alberghi di due o tre stelle, travolti dalla concorrenza al ribasso operata dai nuovi attori.
Il sistema è anarchico e non saranno certo i CIN a tradurlo in un modello armonico e organizzato.
Ma il nostro Turismo vede anche numeri “costieri” rilevanti, fermo restando che fino ad oggi non abbiamo visto modelli programmatici di sviluppo di aree a destinazione turistica.
Penso ad immensi tratti di regioni che si affacciano sul mare lasciate al libero arbitrio comunale, all'intraprendenza individuale: regioni che se pianificate, come fu per la Costa Smeralda ideata dalla buonanima dell'Aga Khan o per l'Argentario concepito dal compianto amico Francesco Piemontese, potrebbero produrre risultati economici e occupazionali straordinari.
Servono Progetti di Riqualificazione Territoriali volti allo sviluppo Turistico e serve che siano i Destination Manager del relativi territori ad amministrare e gestire, come veri City Manager, gli ambiti territoriali destinati alla fruizione turistica.
Perché non basta articolare l'offerta ricettiva ma il territorio intero deve divenire partecipe del modello di riferimento, integrato al modello di riferimento, parte attiva del modello di riferimento.
Solo operando in questo modo potremo non soltanto disporre di più presenze ma anche di maggiore democrazia economica nei territorio riqualificati, di maggiore occupazione costante.

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